Vita “straordinaria” di Alessandro Bottin, storia di una chiamata
Così Alessandro ce l’ha fatta. Poco più di un anno dopo la sua laurea, ecco anche il suo libro. Il primo, sicuramente ce ne saranno altri. Ma questo mette un primo punto alla sua vita “straordinaria”, o meglio “fuori dall’ordinario”.
Alessandro Bottin, 24 anni, infatti è affetto da Paralisi cerebrale infantinle (Pci) ed è costretto a vivere in sedia a rotelle. Alessandro non cammina, è vero: ma i suoi genitori e gli amici lo portano ovunque, sono le sue gambe. E poi non parla, ma ci vede e sente benissimo, il suo sguardo indaga e non si fa sfuggire nulla. Con gli occhi comunica attraverso una tavoletta con impresse le lettere dell’alfabeto, chi è dall’altra parte fa due cose: cerca di capire dove si posano i suoi occhi e decifrarne il pensiero, e lo guarda a sua volta nelle pupille. Quindi, comunicazione vera, sincera.
Grazie alla tavoletta, all’impegno della famiglia e ad Emiliano che lo segue da qualche anno, Alessandro l’anno scorso si è laureato in Scienze religiose all’Issr di Padova. il suo obiettivo è diventare sacerdote – e questo spiega il sottotitolo della sua biografia, “Storia di una chiamata”. Non sa se potrà realizzarlo, nel frattempo continua a vivere, fare esperienze, essere un messaggio, con la sua stessa vita, dell’importanza delle cose essenziali, dell’amicizia, del credere che ogni obiettivo è raggiungibile, se ci si crede. E, per chi ha fede, se ci si affida a Qualcuno di più grande.
Alessandro Bottin, Emiliano Candian
Eccomi! Storia di una chiamata
Tracciati editore, 2019
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