Padova. Esiste in città un luogo, anzi una intera zona, che potremmo definire “cittadella francescana”. E’ l’area dove i coniugi Bonafari, a inizio Quattrocento, fecero costruire un ospedale per la cura dei non abbienti che fino al Settecento sarà il principale centro di cura della città e, grazie alla vicina università, un luogo di studio fondamentale per la storia della medicina. Lo storico ospedale, oggi in attesa di diventare un museo della medicina dopo anni di restauro, prese il nome di San Francesco perché proprio ai frati francescani i coniugi Bonafari affidarono la cura del sanatorio.
Il convento e l’ospedale si allargarono nel tempo e buona parte dell’area compresa tra via San Francesco, via Galilei e via del Santo, nel pieno centro di Padova, erano occupate da edifici ad essi collegati: citiamo ad esempio la scuola della Carità, sede dell’omonima confraternita, interamente affrescata nel suo salone nobile da preziosi affreschi quattrocenteschi. Oppure casa Carmeli, abitazione e luogo di studio del celebre frate Carmeli, morto in circostanze misteriose nel Settecento, con la sua splendida biblioteca priva ormai degli importanti volumi scientifici (conservati alla biblioteca universitaria) ma non dei preziosi affreschi e alcuni arredi. Senza contare la maestosa basilica del Santo, dedicata a Sant’Antonio, anch’esso frate francescano.
Di questo e di altre perle artistiche della zona, non direttamente riconducibili all’ospedale e al convento francescano, si occupa un libriccino di 48 facciate, una guida turistica curata per conto dell’assessore al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Padova, Marta Dalla Vecchia, da Emanuele Cenghiaro e Gianfranco Maritan. La pubblicazione è distribuita gratuitamente dal Comune di Padova e si può trovare presso l’Ufficio relazioni con il pubblico – Urp del Municipio patavino.
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