di Alberto di Gilio
Tracciati editore, 224 pag., euro 15,00
Un libro che, a un secolo di distanza, vuole ricostruire la “verità dei fatti” su Caporetto e le responsabilità dei comandanti militari a tutti i livelli, ma che intende anche ridare onore e dignità a quei tanti soldati che furono mandati al massacro o fucilati, e che vennero poi sprezzantemente definiti “vigliacchi disertori”. Rappresentavano invece la “meglio gioventù” che aveva compreso che il nemico da cui guardarsi era anche alle spalle.
Non una provocazione. Piuttosto un atto di giustizia, seppur tardiva.